Arcidiocesi di
Sant’Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia
Il primo documento che attesta la presenza di un vescovo
a Conza è del 743, anno in cui Pelagio partecipa al
Concilio Romano.
In quell’epoca la città era sede
di un importante gastaldato longobardo, grazie alla
sua importanza strategica, già valorizzata in epoca
romana. Nei secoli successivi la diocesi di Conza, dal
983 suffraganea della diocesi di Salerno, diviene uno dei
principali centri ecclesiastici, fino ad essere insignita della
dignità arcivescovile ed elevata a sede metropolitana
alla fine dell’XI secolo. L’arcidiocesi di Conza costituiva
la XV provincia ecclesiastica d’Italia ed aveva come
sue suffraganee le diocesi di Sant’Angelo dei Lombardi,
Bisaccia, Lacedonia, Monteverde, Muro Lucano e Satriano
di Lucania.
Tra i vescovi che si susseguono sulla cattedra
conzana rifulge la figura di Sant’Erberto (1169 – 1181),
le cui sacre spoglie sono tutt’oggi custodite e venerate
nella nuova concattedrale, ricostruita, unitamente al
centro abitato, nella piana sottostante l’antico centro,
dopo il terremoto del 23 novembre 1980. Nel XVI secolo
l’arcidiocesi di Conza comprende 24 paesi, tra cui le sedi
residenziali di Sant’Andrea di Conza e Santomenna.
Nel
1818 all’arcivescovo di Conza fu data in amministrazione
perpetua la sede vescovile di Campagna. Questa vasta
circoscrizione territoriale fu smembrata nel 1921 con la
Costituzione Apostolica “Ad Christifidelium bonum“ atto
che, oltre a determinare il passaggio da 24 a 11 comuni
(Conza, Sant’Andrea di Conza, Andretta, Cairano, Calitri,
Calabritto, Caposele, Quaglietta, Senerchia, Teora e
Pescopagano), stabilisce l’unione dell’arcidiocesi di Conza
con le diocesi di Sant’Angelo dei Lombardi e Bisaccia.